Anche il nostro mitico Giaguaro Miani ci ha lasciati! Sui social del baseball e dello sport in generale si susseguono le testimonianze e i ricordi di questa storica figura del baseball triestino e nazionale.

Pubblichiamo di seguito l’articolo pubblicato sul sito TriesteallNews a cura di Davide Gasparotto che ben illustra l’intensa vita del nostro indimenticabile Giaguaro che abbiamo voluto ricordare nella foto di copertina in occasione della sua premiazione durante la cerimonia di  consegna delle Benemerenze Sportive del Comitato Olimpico Nazionale Italiano ai dirigenti, atleti e tecnici della Provincia di Trieste avvenuta il 25 novembre 2017 alla Prefettura di Trieste.

Addio a “Giaguaro” Miani, vincente del baseball italiano

29.03.2020 – 12.54 – Quando un grande atleta se ne va, si dice che le sue gesta rimarranno per sempre nella memoria di chi l’ha conosciuto. In queste ore ci ha lasciato Luciano Miani, detto “Giaguaro”, molto più di uno sportivo: un pezzo di sport. Tante le discipline che ha praticato nella sua vita: calcio, basket, boxe, rugby (sua grande passione) ma soprattutto baseball, a cui ha dato tutto e tanto ha ricevuto. È stato una figura di importanza nazionale del batti e corri, conosciuto e stimato. Soprattutto, un vincente.

Nato – come si legge nell’accurato articolo nel sito del Baseball Team Verona – a Monfalcone nel 1934, dopo aver provato diversi sport entra nel mondo del baseball, con la Pellicana. È il 1959, la serie è la C, che due anni dopo Miani vincerà. Nel 1965 è tra i Black Panthers di Ronchi dei Legionari che tre anni dopo conquisteranno la massima serie.

Carattere schietto, diretto, ma di natura generosa, comincia così la sua carriera, breve da giocatore, ma lunga e piena di soddisfazioni, da tecnico. Miani era un giramondo: è a Trieste da head coach nel 1977 e due anni dopo porta in massima serie l’Alpina Missouri, poi un periodo in Venezuela. Al ritorno in Italia, battezzato nelle Marche con la Scavolini Pesaro, “Giaguaro” miete successi dovunque alleni: Cupramontana, Ponte di Piave, Castelfranco Veneto poi di nuovo Ronchi dei Legionari. Arrivano i ’90 e lui è a Verona, dove vince la A2 e si consacra un indistruttibile del baseball italiano: è eletto “Coach of the Year 1991” dalla F.I.B.S. (Federazione Italiana Baseball e Softball). Nel nuovo millennio ancora Ponte di Piave, quindi il ritorno in regione a Buttrio e nel 2004 di nuovo all’ombra di San Giusto a guidare l’Alpina Tergeste, che all’epoca non vedeva la prima divisione da vent’anni: è promozione, è storia, ma non finisce qui. Nelle stagioni successive porta in serie A anche il Ponte di Piave.

Negli ultimi anni, finchè la salute lo ha permesso, ha aiutato negli allenamenti giovanili della Junior Alpina di Trieste da lanciatore, come quando giocava. La società di batti e corri triestina appena appresa la notizia ha espresso la vicinanza nei confronti della famiglia. Rimarrà nella memoria di chi l’ha conosciuto la sua energia, la sua tenacia, ma con “Giaguaro” se ne va un pezzo di sport.

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