Da TriesteAllNews.itNiente baseball per i ragazzi di Junior Alpina; non per ora, almeno, nonostante le 699 firme raccolte a fine 2018. A ridosso della ripresa delle attività e a un mese dall’inizio delle competizioni ufficiali, il team non dispone ancora di un campo da gioco. In attesa di una risposta da parte del Comune sulla riqualificazione del ‘diamante’ di Prosecco, la società del presidente Pasqualino Izzo è costretta a chiedere ospitalità negli altri centri sportivi locali. “Le nostre richieste”, ha spiegato Izzo, “sono note già dalla raccolta firme di dicembre: rendere di nuovo agibile l’impianto di Prosecco, risistemando il terreno di gioco con una spesa di 25-30.000 euro e usando momentaneamente dei container come spogliatoi, lavorando nel frattempo per rimettere a norma quelli già esistenti. Il 19 gennaio la questione è stata discussa dalla V Commissione”, prosegue, “licenziata positivamente con l’emendamento alla Regione, per un aiuto economico, e trasmesssa al Consiglio comunale affinché desse il consenso finale. In quest’ultimo organo però ogni decisione si è arenata, nonostante il consenso diffuso di cui godevamo tra tutti i membri della V Comissione stessa”.

Alle preoccupazioni per la precarietà della situazione della Junior Alpina, Lino Izzo ha aggiunto il dispiacere per la beffa venuta una scoperta stupefacente: “Ho appurato di persona, e con grande amarezza, che l’impianto di Prosecco, nonostante sia da tempo chiuso per inagibilità, è attualmente usato abusivamente da una squadra di calcio locale e da una società di tiro con l’arco, per allenarsi anche sotto la luce di due torri faro del sistema di illuminazione, con conseguenti ipotizzata spesa a carico del comune”.

Non è però questo il momento di gettare la spugna, lo insegna la tradizione del baseball e lo impone la passione di chi, come Lino Izzo, ha questo sport nel cuore. “Nell’attesa di una risposta da parte del Consiglio comunale, abbiamo sollecitato due volte, tramite PEC e tramite mail, gli uffici del patrimonio del Comune di Trieste affinché adottassero le dovute misure, sottolineando l’urgenza della situazione, ma sono già passate due settimane senza risposta e l’inizio dei campionati si avvicina. La prima squadra esordirà il 7 aprile, seguita dalle giovanili (under 18,15 e 12) e dalle squadre softball di prima categoria e amatori. Dopo essersi allenati in palestra durante l’inverno, i nostri atleti sono ospitati, nella struttura di San Lorenzo, dalla rispettiva società, che ringrazio per l’aiuto”. Dopo essere retrocessa dalla seria A e aver militato per due stagioni in serie B, la Junior Alpina è ripartita dalla C. Purtroppo la partecipazione alla prossima stagione è in forse, considerando i costi di trasporto e la diminuita copertura economica garantita dagli sponsor, su cui ha influito l’incertezza per la situazione campo da gioco. “Per la stagione in corso l’iscrizione ai campionati è stata versata entro i termini 31 dicembre e del 31 gennaio, ma l’esilio forzato da Trieste, con tutte le difficoltà che comporta, ha allontanato più di qualche ragazzo delle giovanili. Per la prima squadra invece siamo riusciti a mantenere uno zoccolo duro di otto giovani giocatori “nostrani”. Spero si muoverà qualcosa sul fronte politico, ma le nostre iniziative di sensibilizzazione non si limiteranno alla sola raccolta firme: scriveremo una lettera aperta al sindaco e faremo sentire la nostra presenza anche scendendo in piazza, se necessario”.

In realtà a Trieste è presente un’altro campo da baseball, il campo di Villa Opicina, i cui anni gloriosi fanno onore ma pesano sull’adeguatezza dell’impianto. Sul permesso a usufruire del terreno nel demanio militare di Villa Opicina, per ora Junior Alpina ha ricevuto solo promesse ma nessuna convenzione firmata dal CONI. Peraltro rimettere in sesto la struttura di Opicina richiede una spesa maggiore rispetto al diamante di Prosecco, che sarebbe interamente a carico della società: oltre al terreno da gioco infatti, che necessita di un intervento radicale, anche gli spogliatoi vanno ampliati perché non corrispondenti alle direttive federali. Finora il campo storico ha potuto essere utilizzato solo grazie a una deroga, ma il futuro del baseball triestino, senza l’intervento del Comune di Trieste, resta incerto.

Lascia un commento